Villanovaforru, in sardo, Biddanoa de Forru e nella parlata locale, semplicemente Biddanoba, è un piccolo ed ameno paesino che conta meno di 700 residenti, adagiato sui dolci rilievi della Marmilla inferiore, compreso nel territorio amministrativo della Provincia del Medio Campidano (VS), istituita nel 2005, mentre sino a tale periodo, era parte della vecchia Provincia di Cagliari. Il territorio comunale, tra i meno estesi della Sardegna, con una superficie di neppure 11 kmq, pressoché totalmente collinare, confina con quelli di Sanluri, Lunamatrona, Collinas e Sardara
L'insediamento è menzionato per la prima volta, nelle Rationes Decimarum del 1342, col nome di Ville Nove de Fernu mentre nella Ultima Pax Sardiniae del 1388, è segnalato come Ville Noe de Forru. Forru era l’originario nome di Collinas, distante nemmeno 3 km in linea d’aria e secondo la tradizione, alcuni abitanti di questo centro, fondarono una Nuova Villa, da cui l’intitolazione del nostro paese
Il centro storico ha mantenuto in parte alcune peculiarità e passeggiando per le sue viuzze, è possibile notare vecchi portali e graziosi angoli dal sapore antico. In posizione centrale, a 315 metri s.l.m. si estende Piazza Costituzione, sulla quale si affacciano la parrocchiale, il municipio ed il museo archeologico; dal fulcro dell’abitato si dipartono le due vie principali, quella in salita in direzione ovest, detta “Bia Forru” (la via per Collinas) e quella in discesa, dalla parte opposta, chiamata “Bia Mara” (la via per Villamar, che in passato era il centro più importante, capoluogo della Curatoria di Marmilla)
Le alture maggiori, superano di poco i 400 metri d’altitudine e tra queste vi è il colle di Genna Maria, sul quale non a caso, venne edificato un notevole nuraghe. La campagna è caratterizzata da aree adibite al pascolo, zone coltivate ed apprezzabili estensioni boschive, che ingentiliscono il paesaggio e contribuiscono a mitigare la temperatura nei periodi più caldi, oltre che essere piacevoli spazi per una passeggiata, magari alla ricerca, ma non alla raccolta, di colorate orchidee selvatiche
L’economia è sempre stata a vocazione agropastorale, qualificata dall’allevamento ovino e dalla coltivazione di cereali, legumi e vitigni; quest’ultima attività è stata recentemente, in parte sostituita dall’olivicoltura, che conferisce prodotti di ottima qualità. Con la scoperta dell’importante area archeologica di Genna Maria e la valorizzazione intrapresa alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, che ha portato all’allestimento del museo archeologico nel 1982, il primo museo civico archeologico della Sardegna, è stata aperta la strada al turismo culturale, dando impulso a nuove attività nel settore ricettivo, gastronomico, artigianale e permettendo al nostro sconosciuto borgo, di mettersi in mostra anche oltre i confini regionali
L'insediamento è menzionato per la prima volta, nelle Rationes Decimarum del 1342, col nome di Ville Nove de Fernu mentre nella Ultima Pax Sardiniae del 1388, è segnalato come Ville Noe de Forru. Forru era l’originario nome di Collinas, distante nemmeno 3 km in linea d’aria e secondo la tradizione, alcuni abitanti di questo centro, fondarono una Nuova Villa, da cui l’intitolazione del nostro paese
Il centro storico ha mantenuto in parte alcune peculiarità e passeggiando per le sue viuzze, è possibile notare vecchi portali e graziosi angoli dal sapore antico. In posizione centrale, a 315 metri s.l.m. si estende Piazza Costituzione, sulla quale si affacciano la parrocchiale, il municipio ed il museo archeologico; dal fulcro dell’abitato si dipartono le due vie principali, quella in salita in direzione ovest, detta “Bia Forru” (la via per Collinas) e quella in discesa, dalla parte opposta, chiamata “Bia Mara” (la via per Villamar, che in passato era il centro più importante, capoluogo della Curatoria di Marmilla)
Le alture maggiori, superano di poco i 400 metri d’altitudine e tra queste vi è il colle di Genna Maria, sul quale non a caso, venne edificato un notevole nuraghe. La campagna è caratterizzata da aree adibite al pascolo, zone coltivate ed apprezzabili estensioni boschive, che ingentiliscono il paesaggio e contribuiscono a mitigare la temperatura nei periodi più caldi, oltre che essere piacevoli spazi per una passeggiata, magari alla ricerca, ma non alla raccolta, di colorate orchidee selvatiche
L’economia è sempre stata a vocazione agropastorale, qualificata dall’allevamento ovino e dalla coltivazione di cereali, legumi e vitigni; quest’ultima attività è stata recentemente, in parte sostituita dall’olivicoltura, che conferisce prodotti di ottima qualità. Con la scoperta dell’importante area archeologica di Genna Maria e la valorizzazione intrapresa alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, che ha portato all’allestimento del museo archeologico nel 1982, il primo museo civico archeologico della Sardegna, è stata aperta la strada al turismo culturale, dando impulso a nuove attività nel settore ricettivo, gastronomico, artigianale e permettendo al nostro sconosciuto borgo, di mettersi in mostra anche oltre i confini regionali