Altri siti archeologici nel territorio di Villanovaforru

Nuraghe Marramutta - Sorgeva poco distante dall'abitato, in una posizione dominante e ciò fa supporre che fosse un nuraghe di grande importanza. Purtroppo non è rimasta nessuna struttura rilevante, essendo stato completamente distrutto insieme al villaggio dello stesso periodo. Restituisce in superficie testimonianze di un insediamento collinare attribuibile alle fasi inziali dell'Età del Bronzo Medio (XVII - XVI secolo a. C.), infatti sono stati recuperati frammenti di ossidiana, cocci di ceramica nuragica e strumenti litici che segnalano l'esistenza di ripari domestici. Non mancano resti di pasto: bue, maiale, prolagus (animale estinto simile ad una piccola lepre). L'insieme rivela attività legate all'agricoltura e all'allevamento
Nuraghe Mori Siliqua - Anche questo nuraghe è andato completamente distrutto e vi sono rimaste tracce di un unico filare di un monotorre del diametro di circa 9 metri. Sono stati rinvenuti, in superficie, molti cocci ceramici e macinelli di lava basaltica
Nuraghe Sa Lopera - In considerazione della sua collocazione dominante sulla campagna circostante, si suppone che fosse un nuraghe molto importante e complesso. Purtroppo, attualmente, si notano solo due tratti di muro curvi, uno verso nord e l'altro in direzione sud. Nelle vicinanze sono stati ritrovati molti macinelli di lava basaltica
Perdu Porcu - E' stato l'insediamento più antico dell'agro di Villanovaforru, si trovavo poco distante da una sorgente e purtroppo non vi restano tracce. Venne rinvenuta una tomba della Cultura di Bonnanaro, datata all'Età del Bronzo Antico tra il 1700 e il 1600 avanti Cristo e sono stati ritrovati dei frammenti di un vaso tripode e delle punte di freccia in ossidiana; non sono stati ritrovati resti osteologici o strutture tombali. Il ritrovamento isolato è da interpretare quale stazione all'aperto o di sopravvivenza di una deposizione funeraria
Sant'Antiogu - E' una vasta area di interesse archeologico e si trova presso i ruderi di una chiesetta campestre che sono visibili in territorio di Sanluri poco oltre il confine col nostro paese. La zona dunque è a cavallo tra i territori dei due centri ed è stata profondamente alterata dalle trasformazioni agrarie e da nuovi tracciati di viabilità. Ha visto avvicendarsi numerosi insediamenti preistorici, databili dall'Età del Bronzo Medio (XVI - XIV secolo a. C.), all'Età del Ferro (IX - VIII secolo a. C.). Era sicuramente un notevole insediamento che ha restituito i resti di un probabile forno di fusione per minerali e numerosi reperti frammentari di epoca preistorica e protostorica, confrontabili con ceramiche geometriche analoghe a quelle rinvenute nel complesso di Genna Maria: frammenti di piriformi, di anfore, di portabraci, macinelli in basalto e resti di pasto con valve di mullischi
Baccu Simeoni - E' un insediemento collinare, prossimo ad una sorgente naturale, abitato dalle popolazioni nuragiche dell'Età del Bronzo Recente (1300 - 1200 a. C.), praticamente distrutto a causa dei lavori agricoli. Ha restituito in superficie testimonianze di attività metallurgiche documentate da un ripostiglio comprendente frammenti di panelle e lingotti di rame a forma di pelle di bue (oxhide), provenienti dall'Isola di Cipro, nel Mediterraneo orientale
Prascocca - E' una vasta area funeraria al confine con Lunamatrona, devastata da scavi clandestini e lavori agricoli. Ha restituito numerosissime tombe a fossa, risalenti al periodo punico e romano, riferibili ad un vicino centro rustico frequentato dal III secolo a. C. all'Età Romana Imperiale inoltrata. Purtroppo in questa necropoli è stato possibile recuperare solo due o tre corredi. Tutte le deposizioni si presentano orientate secondo l'asse nord-sud e i corredi sopravvissuti variano da individuo a individuo, espressione della differente osservanza del rituale funerario
Melas - Area funeraria dispersa da scavi clandestini, situata lungo il corso d'acqua omonimo, ai confini collinari tra Sanluri e Sardara. Tra i ritrovamenti, resti di corredi tombali databili tra il III secolo a. C. e il II dopo Cristo
[notizie dal giornalino parrocchiale n. 17 del luglio 2012]
Nuraghe Mori Siliqua - Anche questo nuraghe è andato completamente distrutto e vi sono rimaste tracce di un unico filare di un monotorre del diametro di circa 9 metri. Sono stati rinvenuti, in superficie, molti cocci ceramici e macinelli di lava basaltica
Nuraghe Sa Lopera - In considerazione della sua collocazione dominante sulla campagna circostante, si suppone che fosse un nuraghe molto importante e complesso. Purtroppo, attualmente, si notano solo due tratti di muro curvi, uno verso nord e l'altro in direzione sud. Nelle vicinanze sono stati ritrovati molti macinelli di lava basaltica
Perdu Porcu - E' stato l'insediamento più antico dell'agro di Villanovaforru, si trovavo poco distante da una sorgente e purtroppo non vi restano tracce. Venne rinvenuta una tomba della Cultura di Bonnanaro, datata all'Età del Bronzo Antico tra il 1700 e il 1600 avanti Cristo e sono stati ritrovati dei frammenti di un vaso tripode e delle punte di freccia in ossidiana; non sono stati ritrovati resti osteologici o strutture tombali. Il ritrovamento isolato è da interpretare quale stazione all'aperto o di sopravvivenza di una deposizione funeraria
Sant'Antiogu - E' una vasta area di interesse archeologico e si trova presso i ruderi di una chiesetta campestre che sono visibili in territorio di Sanluri poco oltre il confine col nostro paese. La zona dunque è a cavallo tra i territori dei due centri ed è stata profondamente alterata dalle trasformazioni agrarie e da nuovi tracciati di viabilità. Ha visto avvicendarsi numerosi insediamenti preistorici, databili dall'Età del Bronzo Medio (XVI - XIV secolo a. C.), all'Età del Ferro (IX - VIII secolo a. C.). Era sicuramente un notevole insediamento che ha restituito i resti di un probabile forno di fusione per minerali e numerosi reperti frammentari di epoca preistorica e protostorica, confrontabili con ceramiche geometriche analoghe a quelle rinvenute nel complesso di Genna Maria: frammenti di piriformi, di anfore, di portabraci, macinelli in basalto e resti di pasto con valve di mullischi
Baccu Simeoni - E' un insediemento collinare, prossimo ad una sorgente naturale, abitato dalle popolazioni nuragiche dell'Età del Bronzo Recente (1300 - 1200 a. C.), praticamente distrutto a causa dei lavori agricoli. Ha restituito in superficie testimonianze di attività metallurgiche documentate da un ripostiglio comprendente frammenti di panelle e lingotti di rame a forma di pelle di bue (oxhide), provenienti dall'Isola di Cipro, nel Mediterraneo orientale
Prascocca - E' una vasta area funeraria al confine con Lunamatrona, devastata da scavi clandestini e lavori agricoli. Ha restituito numerosissime tombe a fossa, risalenti al periodo punico e romano, riferibili ad un vicino centro rustico frequentato dal III secolo a. C. all'Età Romana Imperiale inoltrata. Purtroppo in questa necropoli è stato possibile recuperare solo due o tre corredi. Tutte le deposizioni si presentano orientate secondo l'asse nord-sud e i corredi sopravvissuti variano da individuo a individuo, espressione della differente osservanza del rituale funerario
Melas - Area funeraria dispersa da scavi clandestini, situata lungo il corso d'acqua omonimo, ai confini collinari tra Sanluri e Sardara. Tra i ritrovamenti, resti di corredi tombali databili tra il III secolo a. C. e il II dopo Cristo
[notizie dal giornalino parrocchiale n. 17 del luglio 2012]